ESPOSIZIONE
Firenze Forma Continua Exhibition 2024 / Incantesimo di fuoco
La storia di una ricostruzione identitaria in mostra all'Archivio di Stato di Firenze
Dal 15 novembre 2024 al 31 gennaio 2025, l’Archivio di Stato di Firenze ospiterà la mostra Firenze Forma Continua Exhibition 2024 / Incantesimo di fuoco un percorso espositivo dedicato alla ricostruzione del centro storico di Firenze, a ottant’anni dalle distruzioni della Seconda Guerra Mondiale.
Questo progetto espositivo nasce dalla ricerca multidisciplinare del laboratorio congiunto HeRe_Lab, frutto della collaborazione tra l’Università degli Studi di Firenze e l’Ufficio Firenze Patrimonio Mondiale e Rapporti con UNESCO del Comune di Firenze e la partecipazione dell’Archivio di Stato di Firenze.
Il progetto di ricerca e studio Firenze Forma Continua è realizzato dal Dipartimento di Architettura dell’Università degli Studi di Firenze nell’ambito del laboratorio congiunto HeRe_Lab, ed è sostenuto dal Ministero della Cultura, grazie al finanziamento della Legge 77/2006 a sostegno delle attività dei Siti Patrimonio Mondiale UNESCO.
L’obiettivo della mostra: una riflessione sulla memoria urbana e l’eredità culturale
Il progetto Firenze Forma Continua ha l’obiettivo di portare l’attenzione sull’evoluzione urbana del centro storico di Firenze. La mostra nasce dai risultati del seminario Firenze Forma Continua / Incantesimo di fuoco, svolto nel 2024 presso il Dipartimento di Architettura, che ha rappresentato per studenti e ricercatori un’occasione di riflessione e reinterpretazione dell’identità cittadina, opportunità oggi condivisa con un pubblico più ampio di cittadini e visitatori.
L’esposizione è un invito a riflettere sull’importanza della continuità culturale e della memoria storica, temi particolarmente significativi per una città come Firenze, dichiarata Patrimonio Mondiale nel 1982 per il suo valore eccezionale e universale. Il progetto esplora in dettaglio come il processo di ricostruzione post-bellica abbia permesso alla città di rinascere in equilibrio tra eredità storica e architettura moderna, rispettando la sua identità e i suoi valori.
Il nucleo centrale della mostra è costituito dagli elaborati degli studenti di Architettura, Architettura del paesaggio e Design, i quali – attraverso foto, video e rielaborazioni di materiali grafici e documenti storici – intendono trasmettere una rinnovata percezione delle aree ricostruite attorno a Ponte Vecchio e promuovere una maggiore consapevolezza delle vicende storiche che hanno segnato questa parte di città.
In occasione della mostra, l’Archivio di Stato di Firenze espone per la prima volta le riproduzioni di fotografie inedite scattate da Nello Baroni e Edoardo Detti nei giorni immediatamente successivi alla distruzione del centro storico. Questi preziosi scatti, custoditi dall’archivio, offrono una testimonianza unica della città nell’immediato dopoguerra.
La ricostruzione di Firenze: un processo complesso e collettivo
La notte tra il 3 e il 4 agosto 1944, le truppe tedesche, durante la ritirata dalla città in seguito all’avanzata alleata, posizionarono mine con l’intento di bloccare strategicamente l’area attorno a Ponte Vecchio – unico tra i ponti storici a non essere stato distrutto – causando così la rovina di intere strade, abitazioni e monumenti. Le mine devastarono vie e aree simboliche come via Por Santa Maria, lungarno Acciaioli, via Guicciardini, borgo San Jacopo e via dei Bardi, lasciando Firenze irriconoscibile. Le immagini di macerie e i racconti degli abitanti rimasti segnano una memoria collettiva: Firenze era un’altra, diversa, non riconoscibile. La ricostruzione si configurava come l’occasione per ricucire il paesaggio urbano e far rinascere una Firenze che, pur riprendendo il suo carattere identitario, rispondesse anche alle esigenze sociali ed economiche del dopoguerra. L’architetto Ernesto Nathan Rogers, nella sua opera Esperienza dell’Architettura, sottolinea come la ricostruzione di Firenze non sia stata un esercizio di riproduzione formale, ma un recupero dei valori spaziali e simbolici che definiscono l’anima della città.
Attualmente, la mancata percezione di contrasto tra la città storica e quella ricostruita, connota quest’ultima quale un’area urbana esempio di integrazione tra il tessuto storico e l’architettura moderna, risultato di una stratificazione di valori e caratteri culturali capaci di costituire una continuità visiva e identitaria del centro della città di Firenze.
Inaugurazione e orari di visita
La mostra sarà inaugurata venerdì 15 novembre dalle ore 18:30 alle 22:00, alla presenza della direttrice dell’Archivio di Stato, Paola d’Orsi, dell’Assessore alla Cultura del Comune di Firenze Giovanni Bettarini e con la partecipazione dei curatori Carlo Francini, Vanessa Staccioli, Gaia Vannucci, Chiara Cappuccini, Simone Barbi. Durante la serata inaugurale sarà possibile partecipare alla presentazione dei curatori e a una visita guidata della mostra.
L’esposizione sarà aperta al pubblico dal lunedì al venerdì, dalle ore 9:00 alle 17:00, con aperture straordinarie nelle seguenti date:
· Venerdì 15 novembre: dalle 18:30 alle 22:00
· Sabato 16 novembre: dalle 9:30 alle 13:00
· Domenica 17 novembre: dalle 9:30 alle 13:00
· Sabato 23 novembre: dalle 9:30 alle 13:00
· Sabato 30 novembre: dalle 9:30 alle 13:00
· Domenica 15 dicembre: dalle 9:30 alle 13:00