Le città di Firenze, Porto, Bordeaux, Santiago di Compostela ed Edimburgo, avendo l’obiettivo di affrontare le sfide comuni legate alla protezione dei loro siti Patrimonio Mondiale, partecipano ad AtlaS.WH: un progetto transazionale finanziato dall’Interreg Atlantic Area. Il progetto europeo, guidato dalla città di Porto, è un’iniziativa fondamentale per la conservazione, il miglioramento e la sostenibilità dei siti Patrimonio Mondiale. Ogni città partecipante condividerà le proprie competenze ed esperienze nella gestione sostenibile dei propri siti UNESCO. Attraverso quest’apprendimento condiviso, tra il 2020 e il 2021 è stata realizzata una metodologia comune per la pianificazione, il monitoraggio e la governance delle cinque città. La metodologia verrà aggiornata negli anni in base all’evoluzione e ai cambiamenti di ciascun sito Patrimonio Mondiale, consentendo future risposte condivise alle sfide comuni.
Il risultato principale del progetto AtlaS.WH è stata l’elaborazione di un Piano preliminare di Gestione e Sostenibilità per ogni sito Patrimonio Mondiale coinvolto nel progetto. Questo documento preparatorio si è basato su un modello di gestione e monitoraggio integrato e partecipativo, realizzato tramite la creazione comune di una determinata metodologia e lo scambio di competenze e best practice. Il partenariato transnazionale sta diffondendo i risultati del progetto, che potranno essere replicati e adattati, al fine di stimolare uno sviluppo economico basato sul patrimonio.
Il progetto AtlaS.WH è suddiviso in sette Work Packages. Nello sviluppo dei 7 Work Packages vari studi e ricerche sono state condotte:
1.Diagnosis (Santiago de Compostela, 2018 )
La Diagnosi mira a caratterizzare ciascun sito Patrimonio Mondiale del progetto ATLASWH e identificare le principali sfide comuni che ciascun partner deve affrontare nella gestione del proprio WHS. Dallo studio è stata individuata una serie di sfide comuni fra la rete dei siti Patrimonio Mondiale:
GOVERNANCE
POPOLAZIONE
TURISMO
2. Thematic Study on Common Challenges (Firenze, 2019)
Firenze si è occupata dello sviluppo del WP5 “Thematic Study on Common Challenges” ovvero sulla raccolta e l’analisi di buone pratiche riguardanti le criticità individuate da Santiago de Compostela nella precedente fase di analisi (WP4: Diagnosis). Il WP5 è stato sviluppato da un gruppo di ricercatori interdisciplinare dell’Università degli Studi di Firenze e dell’Ufficio UNESCO del Comune di Firenze (HeRe Lab – Heritage Research Lab) composto da: Chiara Bocchio, Elena Ghibaudo, Patricia Guerriero, Lorenzo Santetti.
La ricerca “Thematic Study on Common Challenges” analizza e raccoglie buone pratiche europee ed extraeuropee per la riduzione delle criticità comuni ai siti Patrimonio Mondiale della rete: problematiche legate alla Governance (scarso coordinamento fra gli stakeholders; necessità di comunicazione e collaborazione fra il centro del sito e la periferia; mancanza di un quadro di regolamentazione per la riqualificazione di edifici e insufficiente partecipazione dei cittadini), al Turismo (overtourism) e alla Popolazione (diminuzione del numero dei residenti; disagi tra la convivenza dei cittadini e dei visitatori e problemi abitativi).
Tra le 24 good practices selezionate troviamo regolamenti per gestire il patrimonio e le dinamiche urbane; sistemi per un più attivo coinvolgimento di stakeholders e della comunità locale; politiche e pratiche di gestione del turismo; progetti volti alla sostenibilità ambientale; finanziamenti governativi e strumenti per la promozione di investimenti privati.
La raccolta di buone pratiche ha portato all’elaborazione di una checklist di 45 suggerimenti indirizzati alle amministrazioni e ai siti managers che gestiscono i siti Patrimonio Mondiale, volendosi configurare come base per la definizione di Piani di Gestione e Sostenibilità, ovvero di strategie e politiche volte alla sostenibilità dei siti Patrimonio Mondiale.
3. Metodologia (Porto, 2019)
La metodologia per lo sviluppo di Piani di Gestione per i siti Patrimonio Mondiale, che è sotto la responsabilità di Porto, mira a creare un quadro che consenta a tutti i partner di affrontare le loro sfide comuni in modo uniforme, sia a livello strategico che operativo.
4. Management tools (Bordeaux, 2020)
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