ESPOSIZIONE
Officina Bardini
Dal 30 settembre al 20 novembre al Museo Stefano Bardini, una mostra in occasione del centenario.
L’esposizione, curata da Giulia Coco e da Marco Mozzo, con il coordinamento scientifico di Carlo Francini e Valentina Zucchi, presenta un’accurata quanto preziosa selezione di documenti d’archivio, oggetti, strumenti di lavoro e testimonianze artistiche provenienti dalle collezioni di Palazzo Mozzi Bardini, tale da accompagnare il visitatore alla scoperta dell’attività imprenditoriale di Stefano e del figlio Ugo.
La mostra, in occasione del centenario della morte del principe degli antiquari, si terrà dal 30 settembre al 20 novembre al Museo Stefano Bardini.
L’intento della mostra è quello di illustrare, nelle sue varie fasi, la metodologia di lavoro e il complesso sistema artigianale, e al contempo imprenditoriale, messo in atto dai Bardini attraverso il dialogo suggestivo fra alcune opere del civico Museo Bardini e un significativo nucleo di documenti, fotografie, manufatti e strumenti di lavoro conservati nel vicinissimo Palazzo Mozzi Bardini, di proprietà statale dal 1996 e in consegna alla Direzione regionale musei della Toscana (Ministero della Cultura).
Il Palazzo Mozzi Bardini, che Stefano acquistò nel 1911, era il cuore pulsante del complesso sistema imprenditoriale da lui ideato e diretto, una vera e propria “fabbrica dell’arte” dove artigiani, operai, artisti-restauratori iscritti nel suo registro paga producevano, restauravano e concretizzavano, il sogno del “Rinascimento italiano”. Oltre ai laboratori, l’edificio, situato proprio alle spalle dello showroom (oggi sede del Museo Bardini), ospitava anche gli uffici amministrativi e contabili e le sale di rappresentanza dove Stefano e Ugo portavano avanti i commerci e ricevano la clientela internazionale. La mostra allestita al Museo Stefano Bardini, articolata in più sezioni, illustra il “dietro le quinte”, ovvero i saperi e i processi pratici e artigiani che sono alla base della creazione di opere in stile e dei celebri pastiches e delle rielaborazioni che costituiscono alcuni dei capolavori del museo, attività che si affiancava a quella per cui Bardini era universalmente conosciuto: il mercante internazionale di opere d’arte.
Per la prima volta dai ricchi depositi di Palazzo Mozzi Bardini sono stati tratti oggetti, strumenti di lavoro ed elementi utili a restituire un’attività intensa e ricca: una selezione inedita di opere e manufatti, campioni e modelli, strumenti e materiali – ma anche di cataloghi, fotografie, repertori, lettere, colori e carte – permetterà quindi al pubblico di rivivere le atmosfere dell’“Officina Bardini”, mettendo in stretto dialogo i manufatti esposti con le opere contenute nelle sale del museo, amplificando la portata e il significato della mostra e completando in forma ideale la narrazione permanente.
Le opere e i manufatti esposti sono stati organizzati in forma coerente fra loro e con i diversi ambienti del museo: dopo un’introduzione sugli strumenti utilizzati da Bardini – fra cui compare il suo incredibile apparecchio fotografico con obiettivi – il percorso si snoda fra tessuti, corami, elementi lignei e decorazioni d’interni, dove spicca l’abilità di attingere a repertori antichi per interpretarli e riproporli secondo il gusto del tempo; un’attenzione speciale è dedicata poi ai rilievi di Madonne con Bambino, che tanto spazio ebbero nel commercio Bardini e a cui tuttora è dedicato ampio spazio in museo: in teca sarà possibile apprezzare forme e calchi di celebri esemplari, fra cui la Madonna Dudley e la Madonna delle nuvole di Donatello.
Anche la forma d’esposizione è originale: le teche sono state infatti progettate, disegnate e realizzate dal Laboratorio di Architettura e Autocostruzione del Dipartimento di Architettura dell’Università di Firenze, con cui l’Ufficio Patrimonio Mondiale collabora, dando vita a un percorso d’eccezione. Sulla base degli oggetti da esporre e delle ambientazioni del museo i giovani progettisti, coordinati dal professor Leonardo Zaffi, hanno definito supporti inediti, in grado di accogliere la varietà eclettica di manufatti e di dialogare con la collezione permanente con un tono elegante e contemporaneo.
Alla mostra si accompagna una ricca proposta di iniziative, che si inseriscono nel già nutrito programma culturale in corso per il centenario Bardini:
- le visite guidate all’esposizione sono previste tutti i sabati pomeriggio alle 14:00 e alle 15:30
- un laboratorio artistico ispirato proprio all’Officina Bardini domenica 2 e 6 novembre alle 11:00 per i bambini e le loro famiglie
- un ciclo di quattro incontri tematici “L’arte del saper fare: conversazioni intorno all’Officina Bardini” venerdì 21 e 28 ottobre, 4, 11 e 18 novembre alle ore 16:00:
venerdì 21 ottobre “Un mondo di carta al servizio dell’arte” a cura di Giulia Coco, Cristina Merelli e Lorenzo Orsini
venerdì 28 ottobre “Vero o falso? Gli arredi lignei e la tradizione del cassone rinascimentale” a cura di Simone Chiarugi
venerdì 4 novembre “Impressioni di luce: macchine fotografiche, cataloghi e fotografie” a cura di Marco Mozzo, Anna Giatti, Eleonora Zagaria e Martina Di Veglia
venerdì 11 novembre “Trame rivelate: arazzi, tappeti e corami” a cura di Patrizia Labianca e Jasmine Sartor
venerdì 18 novembre “Recupero opere ceramiche Bardini” Nucleo Tutela Carabinieri e Marino Marini
La prenotazione alle iniziative è obbligatoria scrivendo una email a info@musefirenze.it